OMEOPATIA TRA LUCI E OMBRE
NOSODE-TERAPIA E SUPPORTO AI PAZIENTI ONCOLOGICI
L'OMEOPATIA SI EVOLVE E RIALZA LA TESTA DOPO IL COVID
Esposito, Caperna e Tramontana accendono il convegno APO a Sant'Aniello a Caponapoli
Gorga: “Più luci che ombre: i pazienti crescono. Ma i nostri detrattori condizionano la politica”
Locandina ufficiale dell'evento
Comunicato Stampa
Non ci poteva essere luogo migliore della chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli, sorta sulle tracce di un antichissimo tempio dedicato alla Dea Demetra, simbolo della resurrezione e della fecondità della Terra, per rilanciare la voce del mondo dell'omeopatia, rimasta sopita negli ultimi 2 anni. Una voce che torna a farsi sentire all'ombra dell'altare di Girolamo Santacroce, come ha ricordato la vicepresidente Legambiente Anna Savarese, attraverso un parterre di “omeo-star”, rappresentato da alcuni tra i più autorevoli medici omeopati moderni come Vincenzo Esposito, Michele Caperna e Alfonso Tramontana. Il tutto è stato reso possibile dall'opera organizzativa dell'Apo, associazione pazienti omeopatici, la cui presidente Marisa Certosino ha aperto i lavori del convegno “Omeopatia tra luci e ombre” ricordando doverosamente la presidente Vega Palombi Martorano, recentemente scomparsa: “Oggi è tempo di onorare e rilanciare la sua eredità – ha detto Certosino – un'eredità pesante costruita in anni e anni di battaglie combattute esclusivamente da paziente, senza coinvolgimento alcuno”. Dopo il saluto di Nina Menichini di Fiamo Campania, che ha ricordato che “è nell'ombra in cui l'omeopatia è rimasta questi due anni che si sta costruendo la luce che ci aspetta in futuro”, è stata la volta dei relatori.
Primo a prendere la parola il dottor Vincenzo Esposito, a cui è spettato il compito di illustrare i passaggi più significativi del suo ultimo lavoro, “Le vibrazioni della buona salute”. Il suo libro – pensato per aiutare i medici che lavorano con un approccio sistemico, mira a dare risposte concrete in una fase di “endemia” come quella attuale, post-pandemica. “Il nostro sistema immune è come un radar – ha spiegato Esposito – funziona continuamente e percepisce informazioni e vibrazioni dall'ambiente, che si trasformano in eventi bio-chimici, con conseguente corteo dei sintomi. L'unico modo di intervenire è quello della Isoterapia, o Nosode-terapia: attraverso un'apparecchiatura che indaga lo stato bioenergetico umano, si ricava il relativo nosode, e si riesce ad alzare il livello di guardia del sistema immunitario. Il tutto confrontando il tampone salivare del paziente con una soluzione idroalcolica usata come tester, per capire anche il tipo di diluizione corrispondente. Perché – ha proseguito il dottor Esposito - se un'infezione fa iper-funzionare il sistema immunitario, con la vaccinazione non si fa altro che accelerare la risposta immunitaria, accentuando i processi infiammatori. Per questo il post-vaccino è anche peggio del post-Covid. Ma cosa significa “vibrazioni”? Vuol dire che noi riceviamo un segnale, lo commutiamo e lo rispediamo indietro, avendo però sempre una base biochimica. La Nosode-terapia è predittiva, e facendo la lettura oleogrammatica del biofotone confrontato col tester noi siamo riusciti a invertire la polarità del virus”.
Dopo Esposito è toccato a Michele Caperna, esponente della cosiddetta “medicina funzionale”, che ha raccontato la sua esperienza di successo nelle terapie di supporto ai pazienti oncologici. “Quando ho cominciato con l'omeopatia – ha spiegato - trovavo difficoltà con pazienti oncologici. Ho studiato il vasto mondo dell'oncologia in Europa e nel Mondo, e alla fine ho creato una terapia di sostegno ai pazienti nel percorso terapeutico. Sono partito dalla cellula e dalle cause della sua proliferazione. Noi abbiamo 37mila miliardi di cellule, che si duplicano continuamente: le mutazioni sono all'ordine del giorno. Ci sono mutazioni favorevoli (geni oncosoppressori) e sfavorevoli (oncogeni). Io non faccio altro che indagare l'attività dei marcatori (che sono nel 60% dei tumori umani), e capisco la realtà della situazione: se vedo un livello del 20-30% di meno, il sistema immunitario incomincia ad avere delle defaillance. Guardo le citochine, i macrofagi, e controllo tutto questo con la Farmacopea unitaria. Molti farmaci riescono ad avere un'elevata efficienza sui recettori dei livelli di crescita, come ad esempio il KRas, perché funzionano attraverso una legge on-off: l'omeopatico è il farmaco giuso perché è energetico e ha la capacità di disattivare un segnale, spegne un sistema. Il 75%-78% dei miei pazienti – ha detto Caperna - hanno traumi, ma bisogna vedere come li vivono. Se l'organo bersaglio è lo stomaco, lì trovo un'area cerebrale che ha un'attività maggiore e una serie di fattori (neuromodulatori) attivi, che stanno gestendo il problema, ad esempio un neuropeptide come la sostanza P, che è un marcatore del dolore, che sta dentro l'area bersaglio. I marcatori possono essere fino a 50mila su una cellula, e le dicono che deve attivarsi (ad esempio il glutammato nel paziente agitato), io faccio una configurazione del paziente e do il farmaco omeopatico che controlla questi marcatori, ed è lo stesso che controlla alcuni oncogeni. Testo circa mille farmaci omeopatici, ma per avere il controllo devo trovare la diluizione, ed è un lavoro estenuante. Infine serve trovare il numero dei granuli. Faccio tornare il paziente ogni 15 giorni, così posso trovare: 1) il farmaco unitario; 2) la diluizione; 3) il numero di granuli”. Il dottore ha oggi in cura 10 pazienti oncologici, e non ha saputo nascondere un momento di emozione personale nell'annunciare che “grazie a Dio sono tutti in vita. Quando trovo il farmaco mi commuovo, e il paziente lo capisce. Mi commuovo anche adesso”.
Ultimo medico relatore è stato Alfonso Tramontana, fisiatra e medico integrativo, che ha indagato il tema di una possibile relazione omeopatia e medicina basata sull'evidenza. L'omeopatia – ha detto Tramontana - vanta numerosi studi, a partire da quello pubblicato da me che indaga quante revisioni sistematiche sono state condotte seguendo i canoni dell'omeopatia: ebbene, ce ne sono pochissime. Eppure in numerosi testi – come sostenne anche il The Lancet nel '97 – viene scritto chiaramente che i risultati delle sperimentazioni omeopatiche non erano equiparabili a quelli di un placebo. In un altro studio in cui ho collaborato con l'università di New York, si è visto come i pazienti con fibromialgia cronica sono ridiventati responsivi alle terapie grazie alla medicina integrata, all'omeopatia, che quindi è al servizio degli approcci terapeutici classici. In un ulteriore studio – per cui ringrazio il professor Vittorio Elia – abbiamo creato varie linee di soluzioni (una di acqua distillata, altre di Apis e Arsenicum partendo da 5 CH fino a 30 CH per essere sicuri di superare il numero di Avogadro), una delle quali diluita e dinamizzata, l'altra non dinamizzata. Con un macchinario abbiamo individuato il DNA di batteri e abbiamo visto se c'erano popolazioni batteriche in queste due linee, e non solo la carica batterica aumentava all'aumentare della diluizione (mentre nell'acqua diminuiva), ma era di gran lunga maggiore nelle soluzioni dinamizzate, con un ordine che si ripeteva per N volte. Aumentavano i batteri Gram +, in maniera ordinata e sempre con lo stesso risultato. La succussione dunque favorisce un riarrangiamento della popolazione batterica Gram +. In queste soluzioni dunque non c'è solo acqua fresca, ma perché l'Arsenicum album funziona in un paziente sì e in un altro no? Perché la microbiosi dei due soggetti è diversa, e se intercettiamo con approccio clinico o altri approcci la composizione della microbiosi individuale, abbiamo finalmente trovato l'unicum”.
Prima della chiusura dei lavori è intervenuto in collegamento video anche Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, che ha fatto il punto della situazione sul mercato dell'omeopatia: “Nel 2021 il settore ha tenuto – ha spiegato - da nostre indagini di mercato i pazienti omeopatici continuano a crescere, a testimonianza del fatto che ne traggono beneficio: più luci che ombre, dunque. Meno luci dal punto di visto della situazione legislativa, che ricade sull'attività delle aziende che hanno dovuto scegliere i prodotti da mandare in registrazione, con conseguenze per i pazienti. Guardiamo alla realtà: l'omeopatia in Italia è osteggiata, è sempre un percorso in salita. Negli ultimi anni sono state ottenute molte cose: procedure semplificate, tariffe agevolate, due anni di proroga per le registrazioni. Tuttavia ci sono tante altre cose da fare, sfruttando i rapporti che sono stati aperti con le istituzioni prima del Covid, visto che col Covid si è rallentato tutto, le attenzioni delle istituzioni si sono rivolte all'emergenza, e i detrattori dell'omeopatia fanno tutti parte di comitati scientifici e sono diventati di fatto consiglieri dei vari ministeri, condizionando le scelte politiche: fanno, insomma, il mestiere che dovrei fare io. Stiamo cercando di ottenere tariffe più congrue, come quelle sul rinnovo AIC dopo 5 anni. Poi c'è l'aspetto delle indicazioni terapeutiche, che non si possono apporre sulle confezioni, con grave danno di immagine, ma in tutto il resto d'Europa (tranne la Spagna) i medicinali omeopatici sono venduti con indicazioni terapeutiche. Le aziende omeopatiche producono farmaci a tutti gli effetti, e per fare fronte alle sfide del futuro, oltre alla credibilità e ai rapporti con le istituzioni, bisogna capire che la realtà è cambiata, e bisogna agire con più realismo, senza snaturare una disciplina che è assolutamente credibile. Il futuro – ha concluso Gorga - non è nero, ma bisogna dotarsi di pazienza, buon senso e realismo”.
OMEOPATIA E PSICHIATRIA
Mens sana in corpore sano
Locandina ufficiale dell'evento
Comunicato stampa
IL TOCCANTE RICORDO DI MARINA SAPIO AL CONVEGNO OMEOPATIA E PSICHIATRIA
SABELLI: "LA SUA PASSIONE UNA BUSSOLA NELLA PSICOTERAPIA INFANTILE"
Tramontana: "Con la medicina complementare si possono curare le oscillazioni della psiche"
Certosino: "Infodemia e infomania, ecco gli effetti del Covid sulla mente. E sul DNA"
Gli interventi del convegno "Omeopatia e psichiatria - Mens sana in corpore sano", organizzato da APO Italia il 28 marzo presso il Reale Yacht Club Canottieri Savoia Italo Sabelli - Medico omeopata, agopuntore Marina Sapio: omeopata-psicoterapeuta "Marina già conosceva l'omeopatia come paziente. Da adolescente aveva frequenti episodi di febbre con tonsilliti. Durante una vacanza a Vichy, sua città natale, guarì senza più recidive con le cure di un medico omeopata. Si iscrisse alle lezioni del professore Antonio Negro, ed era sempre più entusiasta. Mi raccontava sempre le sue esperienze. Una sera, in pizzeria con i colleghi, raccontò di un uomo che si era recato a visita dal professor Negro con una forte insonnia derivate da frustrazione che condizionava la sua vita rendendolo vulnerabile a tutto. Trascorreva la notte a fumare e a leggere, l'allopatia lo stordiva ma non lo faceva addormentare. Il professore individuò il soggetto Staphysagria, e lo curò con quel rimedio unico. Marina evidenziava la causa dell'insorgenza dell'insonnia, e mi diceva che avevo pregiudizi, ma alla fine mi iscrissi ad un corso di omeopatia ed agopuntura. Per noi cominciò un periodo difficile: i colleghi iniziarono a guardarci con sufficienza, e noi cominciammo ad evitare di incontrarli. Marina prese a visitare presso un centro di medicina omeopatica e a tradurre testi omeopatici francesi. Era affascinata dallo studio complessivo del paziente, avvertiva l'importanza del rapporto tra medico e paziente, soprattutto sotto il punto di vista della compliance del paziente. Un giorno tuttavia – col suo sorriso – mi disse che avrebbe lasciato l'omeopatia per fare la psicoterapeuta infantile, il suo sogno. Disse che con il rimedio omeopatico puoi ottenere dei risultati, ma che è importante che il bambino attraversi il dolore, la sofferenza per comprendere la sua evoluzione. Ma Marina non lasciò mai davvero l'omeopatia. Mi chiedeva sempre dei casi che trattavo. Era curiosa, leggeva libri di medicina orientale, praticava yoga e sperimentò la medicina ayurvedica. In 50 anni di attività professionale il suo entusiasmo, la sua generosità, la sua caparbietà, la sua dedizione sia nei confronti dei piccoli pazienti che degli allievi non è mai venuta meno. Ho trovato questo Whatsapp sul cellulare di Marina il 5 dicembre scorso: “Salve dottoressa sono tanti mesi che non c’è più ed io ancora non ho ben processato quello che è successo mi dispiace che se ne sia andata, perché è venuta a mancare una mente brillante, ma più egoisticamente perché mi ha lasciata sola. Non abbiamo mai creato un rapporto umano, ma nonostante ciò era diventata l’unica al mondo di cui riuscivo a fidarmi, era il mio pilastro, il mio posto sicuro. Ora non riesco a percorrere la via per cui venivo da lei perché mi fa troppo male questi mesi non sono andati benissimo, ho avuto uno sfogo di meccanismi ossessivi, di cui però ho finalmente capito l’origine, e sto cercando di porre fine ma non sto bene per niente, sento che mi manca una parte di me mi sento costantemente in ansia, non mi riconosco a volte e vorrei non fosse così. Ho compiuto 18 anni nel mentre ed è stato traumatico ma necessario, ho iniziato a considerare l’università, cosa che non pensavo sarebbe mai successa, sono uscita un po' dal guscio ma sono sempre io in fondo ed infine vado da un’altra terapista, ma con nessuno creerò il legame che avevo con lei, e penso che lei lo sappia da dove si trova ora, mi manca tanto parlare con lei e discutere a volte...”."
Renato Certosino – Medico psichiatra
L'impatto del long covid sulla salute mentale
"Il primo elemento stressogeno importante della pandemia è stata la infodemia, la serie di informazioni pervenute in quel periodo, che ascoltavamo in tv e che incredibilmente era stata già raccontata da Manzoni ne I promessi sposi a proposito della peste del '600. Manzoni individuò 4 fasi della comparsa della peste: la prima era quella in cui non si nominava la parola peste, la seconda quella in cui la peste era derubricata ad aggettivo (febbre pestilenziale), poi la peste che però non era vera peste, infine la peste ma come conseguenza di un maleficio. Lo stesso è accaduto anche nel 2020 col Covid: prima disconoscimento (soprattutto nei talk show), poi circoscrizione alla popolazione cinese, poi il lockdown in cui tutti diventammo chef, ma i fattori di stress stavano in realtà crescendo: un'epidemia non l'avevamo mai conosciuta. La pandemia – come ogni catastrofe – ha caratteristiche tutte particolari, tra cui quella che le pandemie cambiano il nostro DNA. Uno studio in Francia ha valutato gli esiti genetici della peste del '300. Tutto ciò che ci appartiene (le cellule) si organizza per assicurarsi la sopravvivenza, e così anche le cellule della mente. C'è una fortissima correlazione mente-corpo, e in Francia hanno scoperto che molti francesi portano un informazione genetica di resistenza alla peste del '300, che però è andata a discapito di altri tipi di difese. Tutte le epidemie del passato fanno oggi parte della nostra costituzione genetica. Durante i lockdown subentrò la preoccupazione. A quel punto venne fuori il secondo elemento stressogeno: la infomania. Tutti sapevano tutto, tutti conoscevano il metodo per venirne fuori, il farmaco di riferimento (clorochina, paracetamolo, lattoferrina). Tutto ciò che ci disorienta è stressogeno. Il professor Biondi ha parlato di uno stress non convenzionale, subacuto, perturbante, persistente, ad ondate. Non sappiamo se l'epidemia torna, tanto che la gestione della seconda fase pandemica – in psichiatria – è stata molto più difficile di quella della prima. Nel 2017 l'OMS disse che in 37 paesi del mondo occidentale, il trattamento dei disturbi di ansia e depressione ha portato una spesa complessiva di mille miliardi di dollari. Tutto ciò è stato ribaltato dal Covid: chi l'ha contratto, ha avuto sintomatologie organiche che sono andate poi riducendosi, mentre l'aumento dei disturbi cognitivi è stato del 30%, di quelli di ansia e depressione del 25%, con pesanti ricadute per la popolazione giovanile. Abbiamo organizzato equipe di psicologi e psichiatri per gestire i disturbi dell'alimentazione, che sono letteralmente esplosi. I primi rimedi che ci hanno proposto nel 2020 sono gli stessi proposti nel Medioevo: isolamento, quarantena e abbandono delle persone care. L'uomo però supera tutto nella vita, perché ha capacità di adattamento e resistenza impensabili. Le strategia di adattamento allo stress sono legate alle strutture personologiche, a quell'amalgama di temperamento e carattere che è la personalità, che non è una categoria ma è determinata dal nostro DNA, e da qui subentra il carattere che alla nascita coincide col temperamento ma che poi si arricchisce di ciò che le condizioni di vita ci impongono. Ed è così che noi rispondiamo allo stress. Le strategie nel Covid possono essere emozionali e di analisi del problema: si chiamano strategie di coping (to cope with). Per fortuna ci appartiene la resilienza: senza, saremmo spariti dalla Terra. E con essa la possibilità di farci aiutare, in particolare dalle psicoterapie, rinunciando almeno nella fase iniziale all'uso dei farmaci che bloccano questo processo di adattamento".
Alfonso Tramontana – PhD, medico integrativo
Potenzialità della medicina complementare ed integrativa nei quadri psichiatrici
"L'evoluzione dell'omeopatia ci ha portato nell'era della medicina basata sull'evidenza. Noi conosciamo meno del 30% di ciò che potremmo conoscere, i delfini usano più sostanza cerebrale di noi, quindi la domanda è: cosa succederebbe se riuscissimo ad usare più sostanza cerebrale? Il punto di partenza di ogni approccio deve essere la complementarità della medicina, come si è visto anche nella recente Pandemia. Dei pazienti avevano delle conseguenze interstiziali da covid, e conducendo degli studi abbiamo visto che i pazienti miglioravano con Stannum, Ribes Nigrum e una terapia individualizzata. Un virus non tocca l'alveolo, ma l'interstizio, e il Covid è un virus. Quindi la medicina resta la bussola per diventare omeopati e da lì si può integrare i parametri universali come lo sono rx del torace, tac del torace e prove di funzionalità respiratoria. Come si integra, ad esempio nell'approccio alle psico-patologie? Prendiamo il carattere: se lo traducessimo in termini biofisici, il nostro carattere non sarebbe una linea isoelettrica, ma avrebbe oscillazioni. Il paziente tendenzialmente ansioso o nostalgico resterà tale, e dunque quando io intervengo, cerco di correggere le fasi in cui le oscillazioni raggiungono picchi che ostacolano lo svolgimento delle attività quotidiane. Qui entrano in campo le vibrazioni: le nostre cellule sono conduttori immersi in un campo bioelettrico, e le le oscillazioni che esprimono sono misurabili, e utilizzabili in terapie come quella che utilizza l'agopuntura. Il DNA stesso non è statico, ma un'osmosi tra genotipo e fenotipo, e il fenotipo può riscrivere il genotipo. Così in omeopatia si parla dei miasmi, e se si parla di psiche, la diatesi più importante è sicuramente quella tubercolinica. L'importante, per l'omeopata, è iscrivere ogni ragionamento nell'ambito di un trattamento clinico".
L’OMEOPATIA NELLA FILOSOFIA E NELLA STORIA
Indagine del viaggio nel pensiero della sua epoca che portò Hahnemann a donare al mondo un nuovo sistema di cura e la storia della diffusione che questo sistema ebbe con al centro la città di Napoli.
Invito alla presentazione dei libri:
IN VIAGGIO CON HAHNEMANN
di Francesco Eugenio Negro
di Carlo Melodia
Sabato 21 maggio 2022 ore 17:30
Ex Ospedale della Pace
Sala del Lazzaretto
Via dei Tribunali, 227 Napoli

28 ottobre 2019 - L' Omeopatia quale prospettiva di crescita per il S.S.N. : il punto di vista medico e politico
Al via Lunedì 28 ottobre, a Roma al Senato della Repubblica, il convegno APO Italia “L’uso della medicina omeopatica in Italia e aspetti normativi”
Appuntamento di grande interesse a Roma lunedi 28 ottobre– ore 15,30 – nella Sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro in Piazza Capranica n.72, con convegno “L’uso della medicina omeopatica in Italia e aspetti normativi”. L’incontro, organizzato dall’A.P.O. Italia (Associazione Pazienti Omeopatici) col sostegno della Senatrice Virginia La Mura del Movimento 5 Stelle, si svolgerà nella prestigiosa sede del Senato della Repubblica con la partecipazione di importanti ospiti. Si darà il via ai lavori col benvenuto della Dott.ssa Marisa CERTOSINO - Presidente A.P.O. Italia e del Prof. Francesco Eugenio NEGRO - Pres. Fondazione Negro. Relatori di rilievo si confronteranno sull’importante tema: aprirà la Dott.ssa Isabella MARTA - Direttore Area Autorizzazioni Medicinali AIFA Agenzia Italiana del farmaco; a seguire il Dott. Giovanni GORGA - Presidente OMEOIMPRESE – con "Quadro legislativo di riferimento, economia del settore"; continuerà il Prof. Francesco MACRÌ – Omeopata, Vicepresidente SIOMI – con "Antibioticoresistenza e omeopatia" mentre il Prof. Salvo MATARESE - Omeopata, endocrinologo – seguirà con "Le costituzioni omeopatiche in relazione alle patologie autoimmuni"; il Dott. Francesco MARINO - Omeopata, Vicepresidente FIAMO – parlerà di "Omeopatia, medicina sistemica e sostenibile: verso un nuovo paradigma". La Senatrice Virginia LA MURA – Commissione per le questioni regionali, Senato della Repubblica - concluderà i lavori. Modera Clarissa Campodonico, giornalista. Il convegno, nasce come momento d’incontro su un tema di grande attualità, con l’opportunità di offrire diversi punti di vista sull’argomento. La Presidente A.P.O. Italia M. CERTOSINO chiarisce: “La finalità della nostra associazione è quella di curare la diffusione della conoscenza dell’omeopatia e, a tal fine, vengono proposti appuntamenti e convegni che possano chiarire aspetti importanti di questa medicina complementare.” L’evento è gratuito ed è rivolto a tutti coloro che sono interessati alla materia dell’incontro, prenotandosi secondo le modalità dettagliate in locandina. In allegato il programma completo del convegno. Segreteria organizzativa: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 06 670 631 50
Facebook: https://www.facebook.com/apoitalia/

Auguri di Natale 2018
A tutti voi carissimi soci e amici,
da parte mia e del Consiglio Direttivo al quale, come sempre, aggiungo il mio personale augurio per un anno di maggiore riconoscimento alla validità della medicina omeopatica.
Per coloro che non hanno potuto essere presenti al convegno del 17 novembre a Napoli e hanno piacere di aggiornarsi su quanto fatto, ricordo che sul nostro sito sono presenti alcune interessanti pubblicazioni.
Invito anche a collegarsi alla nostra pagina Facebook per seguirci meglio e trovare notizie utili per tutti voi.
Vi auguro buone Feste a Voi e i vostri cari.
Marisa Certosino
Presidente A.P.O.Italia

Napoli 17 novembre 2018 - Omeopatia e fisica quantistica?
L'APO Italia ha il piacere di informarvi del nuovo importante evento a Napoli il 17 novembre sul tema "Omeopatia e fisica quantistica? Casi clinici e studi scientifici"- Sede dell'incontro: l'Hotel Royal Continental, bellissima location sul lungomare di via Partenope. L'incontro si svolgerà nella giornata del sabato dalle ore 8,45, come da programma in brochure, e vedrà relatori di acclarata professionalità dialogare sul tema quali: Marta DEL GIUDICE, Michel VAN WASSENHOVEN, Antonella DE NINNO, Alfonso TRAMONTANA Vittorio ELIA. L'evento è gratuito ed è rivolto a tutti coloro che sono interessati alla materia dell'incontro. Il corso consente l'acquisizione di numero 7 crediti formativi - E.C.M. Vi aspettiamo numerosi 😊
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1964584626959126/

La salute dell’intestino: il ruolo dell’omeopatia” – Convegno APO Italia, 13 ottobre, Hotel Croce di Malta a Firenze, ore 9.00-13.00
L’APO Italia ( Associazione Pazienti Omeopatici) - nel promuove la conoscenza e l’uso corretto della medicina omeopatica - ha organizzato il convegno dal titolo : “La salute dell’intestino: il ruolo dell’omeopatia” il prossimo 13 ottobre – dalle 9.00 alle 13.00 – presso l’Hotel Croce di Malta a FIRENZE , S.Maria Novella.
L’evento è gratuito ed è rivolto a tutti coloro che sono interessati alla materia dell’incontro. Il corso consente l’acquisizione di numero 4 crediti formativi – E.C.M.-
Vi aspettiamo numerosi 😊
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/294361914491870/
Lettera al Ministro della Salute
Ai nostri amici e soci, ecco la lettera indirizzata al Ministro della Salute Giulia Grillo da noi Apo Italia unitamente a tutte le altre associazioni di categoria.
Lettera dei medici omeopati ai cittadini del Dott. Vitiello
Condividiamo in pieno la lettera scritta dal medico omeopata dott. Antonio Vitiello a sostegno di una corretta comunicazione sulla medicina omeopatica

L'approccio corretto con paziente omeopatico: farmacisti, medici e veterinari a confronto
L’assessore Gaeta: farò entrare l’omeopatia nel nuovo Osservatorio della Salute
E Gorga annuncia: obiettivo 50mila firme per un progetto di legge sulla professione
Un confronto tra farmacisti, medici e veterinari finalizzato ad un corretto approccio con il paziente omeopatico: è il tema del convegno che Apo Italia ha promosso domenica 13 maggio presso l’Ordine dei Farmacisti di Napoli. Proprio il presidente dell’Ordine, Vincenzo Santagada, ha accolto gli ospiti di una strapiena Sala Vincenzo Auriemma ricordando quanto abbia insistito “per porre un’attenzione sempre crescente alle medicine alternative. Sentiamo l’esigenza di promuovere formazione e informazione, ascoltando e rispettando le esigenze del territorio”. Anche il presidente di Federfarma Napoli, Michele Di Iorio, è intervenuto all’incontro moderato dalla dottoressa Clarissa Campodonico, ringraziando “il 5% di italiani che si cura con l’omeopatia, che sono la prova dell’efficienza di questa medicina molto più di tutte le ricerche finanziate dalla grande industria farmaceutica, preoccupata non da questo 5% ma dal 20% che affianca l’omeopatia ai rimedi tradizionali. Rivendicare la libertà di terapia deve essere il punto di partenza per tutti”.